NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
  • Il Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu rigetta il rapporto dell'Alto Commissario Bachelet e approva, con 28 voti contro 14 e 5 astensioni, una mozione presentata dal Venezuela tramite il gruppo dei Paesi Non Allineati.

    I "sovranisti italiani" ovviamente hanno votato contro la mozione che condanna le sanzioni unilaterali USA e il blocco economico che affama il popolo venezuelano.

     

     
  • Da telesurtv.com

    Traduzione di Redazione comunistibrescia.org

     

    "Stravolgendo la verità su ciò che accade in Venezuela, il tuo ufficio si è messo dalla parte di coloro che danneggiano il nostro popolo".

    Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha scritto l'11 luglio una dura risposta all'Alto Commissario delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, che ha accusato il governo della Repubblica Bolivariana di aver ucciso quasi 7.000 persone.

  • Probabilmente in molti vorrebbero vedere l'Epl cinese sbarcare in Yemen e installarvi, manu militari, un governo amico e in contrapposizione alle petro-monarchie sponsor del terrorismo internazionale. Si mettano (o ci si metta) il cuore in pace: non succederà mai. Il voto cinese favorevole alla risoluzione Onu sullo Yemen - che in sostanza isola i ribelli - ha a mio avviso una - ovviamente non la sola - spiegazione: Pechino teme le ripercussioni interne, la legittimazione internazionale di ribellioni nei confronti di governi ritenuti legittimi (e quello dello Yemen lo era e lo è), in un contesto nel quale il Paese è possibile bersaglio di una "rivoluzione colorata" con agganci esterni e di rischi di secessione in aree strategiche come Tibet e Xinjiang.

  • Il dibattito in vista della commemorazione del 70° anniversario della nascita dell'Organizzazione della Nazioni Unite (Onu) consente - sebbene non ce ne fosse granché bisogno - di confrontare due opposte visioni sul futuro delle relazioni internazionali (quindi del Palazzo di vetro): da una parte Samantha Power, ambasciatrice Usa, con la sua insistenza sul rispetto dei diritti umani come garanzia di pace, dall'altra Wang Yi, ministro degli Esteri cinese che ha presieduto il dibattito appena concluso al Consiglio di sicurezza, convinto che una nuova vitalità alla Carta Onu può essere garantita solo attraverso il rispetto della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale di ogni Paese e la salvaguardia delle autonome via di sviluppo intraprese.
    Da una parte, quindi, ancora la logica dell'interventismo umanitario, del "dovere di proteggere" i popoli dalle azioni "genocide" compiute dall'Hitler di turno, a insindacabile giudizio della potenza egemone (e dei suoi alleati); dall'altra la ricerca del dialogo tra pari e la pratica difficoltosa del compromesso. Da una parte venticinque anni di guerre di aggressione, menzogne e orrore.