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Bedizzole (BS) - Un altro morto sul lavoro.

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Ennesimo morto sul lavoro nel bresciano, il ventiseiesimo da inizio anno secondo i dati raccolti dall'Osservatorio Morti sul Lavoro di Bologna (cadutisullavoro.blogspot.com).

L'incidente è avvenuto prima delle 6 in via Gavardina. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Desenzano, intervenuti sul posto, parrebbe che l'operaio (Maurizio Rocchi, 62enne di Bedizzole) si trovasse all'interno di un cassone e che il titolare dell'Azienda, incosapevole della presenza dell'uomo, abbia scaricato quintali di materiale appena cavato.

Il 62enne è stato così travolto senza appello. Sono in corso gli accertamenti degli inquirenti e dei tecnici del lavoro.

 

 

ThissenKrupp: il massacro, chi è indifferente è complice

Scritto da PCI Fed. Brescia.

di Giorgio Langella   (Dipartimento Lavoro nazionale PCI)

DA L'UNITÀ DEI LAVORATORI

6 dicembre 2007

Thyssenkrupp 15 anni fa. Successe nello stabilimento di Torino e fu un massacro. Sette operai morirono bruciati vivi. Una tragedia che di fatalità ebbe ben poco. Fu incuria, condizioni di lavoro che mettevano in pericolo la salute e la vita dei lavoratori e che, puntualmente, dimostrarono la loro totale inadeguatezza.

Sette vite distrutte, sette uomini uccisi. E smettiamo di chiamarle “morti bianche”, sono veri e propri omicidi sul lavoro.

Come si può leggere persino su Wikipedia: “Critiche all’azienda furono sollevate da più parti, sia perché  alcuni degli operai coinvolti nell’incidente stavano lavorando da 12 ore, avendo quindi accumulato 4 ore di straordinario, sia perché secondo le testimonianze di alcuni operai i sistemi di sicurezza non funzionarono (estintori scarichi, idranti inefficienti, mancanza di personale specializzato)”.

Tutto, quindi, tranne “tragica fatalità”.

Allora, come avverrà ancora, ci furono promesse, prese di posizione, discorsi da parte di governanti e politici. “Mai più” si diceva … e quindi? Niente. Le lavoratrici e i lavoratori continuano a morire, uccisi. La salute e la sicurezza sono considerati costi che si possono abbattere. Un rischio che si può e si deve prendere, perché tanto … tanto, i processi seguono percorsi contorti, durano talmente tanti anni che ci si dimentica, che entra in ballo la prescrizione, che non è più possibile stabilire con certezza le responsabilità personali degli imputati.

Certo, per il massacro della ThyssenKrupp ci fu un processo che condannò alcuni dirigenti. Ma Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, ex  amministratore delegato della Thyssen il primo e alto dirigente il secondo, dopo che la pena fu decurtata per le leggi in vigore in Germania oggi godono di un regime di semilibertà.

SULL' INTITOLAZIONE DELLA SEDE FDI "PINO RAUTI" A BRESCIA

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Ci uniamo alla protesta di tutte le organizzazioni antifasciste nello stigmatizzare severamente l'apertura nella nostra città di una sede giovanile di FDI intitolata a Pino Rauti e chiama i propri militanti, iscritti e sostenitori a partecipare al presidio organizzato da Unione Popolare che si terrà Sabato 19 Novembre alle ore 16 in Piazza Loggia.

Riteniamo questa, così come la sede di FDI intitolata a Giorgio Almirante a Salo' nel 2020, una sfacciata provocazione in una provincia profondamente segnata dalla adesione alla lotta di resistenza contro il nazifascismo e ancora colpita da strage fascista il 28 maggio 1974 in piazza loggia a Brescia.

Rauti Pino volontario nella repubblica sociale di Salo', golpista, fondatore di Ordine Nuovo, è stato incriminato per attentati a treni, per la strage di Piazza Fontana e rinviato a giudizio proprio per la strage di Piazza Loggia, poi assolto pur se riconosciuto come “mandante morale” della stessa.

FESTA PROVINCIALE PCI BRESCIA 2022

Scritto da PCI Fed. Brescia.

FESTA PROVINCIALE PCI A ROVATO C/0 CENTRO SOCIALE 28 MAGGIO
2-3-4 SETTEMBRE 2022
Tutte le sere cucina, rosticceria, bar, birreria
 
PROGRAMMA
 
Venerdì 2 settembre
 
ore 21 dibattito: LA SICUREZZA SUL LAVORO
con la presenza del compagno GIORGIO LANGELLA responsabile nazionale PCI dipartimento Lavoro
e VINCENZO MORIELLO responsabile FP CGIL Sanità Brescia
 
banchetto associazione Italia-Cuba di Desenzano
 
Sabato 3 settembre
 
ore 20,30 dibattito: PACE E COSTITUZIONE
Con la gradita presenza di Giulia Venia dell'ANPI provinciale e del Comitato per la Difesa della Costituzione
ore 21.30 musica con gli ERRANTI acustic blues folk pop
 
Domenica 4 settembre
 
ore 12.30 pranzo sociale su prenotazione
 
ore 20.30 dibattito: ACQUA E COSA PUBBLICA
con la gradita presenza di MARCO APOSTOLI consigliere provinciale e del Comitato Acqua Pubblica di Brescia
 
ore 21.30 Linda Severino band blues acustico
banchetto dell’Associazione Italia-Cuba di Desenzano

Brescia - raccolta firme per il PCI

Scritto da PCI Fed. Brescia.

#brescia - Calendario (in aggiornamento) dei banchetti per la raccolta firme per presentare la lista del #PartitoComunistaItaliano alle #elezionipolitiche2022
 
Giovedì 4 Agosto
Mercato del Villaggio Sereno
Mercato del Quartiere Abba
 
Venerdì 5 Agosto
Mercato di Fiumicello
Mercato del Villaggio Prealpino
 
Sabato 6 Agosto
Piazza Vittoria
Mercato di S. Polo
 
Martedì 9 Agosto
Mercato di Casazza
Mercato della Badia
 
Mercoledì 10 Agosto
S. Polo
 
16 Agosto dalle 8:30 alle 12:00
👉Mercato Q.re Casazza

15 AGOSTO 1944 - L'ECCIDIO DI BOVEGNO

Scritto da PCI Fed. Brescia.

BOVEGNO (BS) 15 agosto 1944
NOI NON DIMENTICHIAMO!
Nell'estate 1944 l'alta Valtrompia era saldamente controllata dalle forze tedesche. Nonostante ciò erano attive anche alcune formazioni partigiane, di formazione ed orientamento politico differente l'una dall'altra. Accanto alle truppe d'occupazione naziste erano attivi nella repressione anti-partigiana i reparti militari e polizieschi della Repubblica Sociale Italiana. Tra questi uno dei più temuti era la cosiddetta Banda Sorlini, una banda di repressione dipendente dall'Ufficio Politico Investigativo della Questura Repubblicana di Brescia ma spesso al diretto servizio dei tedeschi. Era guidata da Ferruccio Sorlini, un ex-squadrista che era stato tra i primi a mettersi ad disposizione dei nazisti dopo l'8 settembre ma che era stato ben presto allontanato dai comandi a causa dei suoi metodi brutali invisi anche a parte degli stessi fascisti repubblicani bresciani.
Il 12 agosto 1944 due SS rimasero feriti in uno scontro a fuoco con i partigiani a qualche chilometro a sud di Bovegno. Per rappresaglia vennero incendiate alcune case della località Aiale ed un uomo, scoperto appartenere alla Resistenza locale, venne fucilato. Poco dopo venne anche saccheggiato e bruciato parte dell'abitato di Magno, situato a breve distanza.
In quegli stessi giorni un gruppo di partigiani attivi nell'alta val Trompia entrò in contatto con il generale Luigi Masini e concordò con lui che si recasse in paese per costituire una Brigata Matteotti. L'appuntamento con l'ufficiale venne fissato per la sera del 15 agosto presso l'osteria di Cimavilla, a metà strada tra Bovegno Piano e Bovegno Castello.
 
A Bovegno la sera del 15 agosto, un razzo solca il cielo ed è il segnale d’inizio della spedizione punitiva nazifascista in ritorsione. Tre autoblindo, diversi camion carichi di truppe nazifasciste, camionette e motociclette si concentrano all’ingresso di Bovegno.

AI COMPAGNI DI UNIONE POPOLARE

Scritto da PCI Fed. Brescia.

 
E' nostro dovere augurare ai compagni di Unione Popolare la migliore riuscita.
Lo facciamo al di là delle formalità, convinti che ogni sforzo di una sinistra in difficoltà possa tornare utile per cambiare un panorama politico che non lascia speranza, ad oggi, per un futuro sereno dei lavoratori e delle loro famiglie.
Lo facciamo perché a nessuno di noi possiamo augurare di sbagliare in questo preciso contesto politico.
Se la povertà, triplicata in pochi anni, se lo sfruttamento del lavoro, ritornato a quello degli anni bui del secolo scorso, se la progressione verso un orizzonte di guerra sono fatti che non trovano spazio nelle cronache politiche è proprio perché non ci siamo, affogati in un sistema elettorale e in una cultura che nulla concede ad una opposizione politica di classe.
Il sistema elettorale maggioritario con sbarramento, i rimborsi elettorali riservati, in sostanza, solo a chi vince le lezioni sono la cifra di una democrazia tronca a fronte di un autoritarismo strisciante.
Rompere l'accerchiamento e l'oblio diventa imperativo, il miraggio di un manipolo di parlamentari che conquisti lo spazio per cominciare a cambiare la politica rischia di diventare così la nostra stella polare.
Ma non sia intesa come vuota e settaria polemica la domanda: siamo sulla strada giusta?