NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

IL PCI APPOGGIA LO SCIOPERO DELLA SCUOLA DEL 30 MAGGIO

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Quello del 30 maggio si preannuncia essere uno sciopero epocale del comparto scuola italiano. Dopo l’inizio della smantellazione della scuola pubblica iniziata dal governo Amato con il decreto legge 29/1993 che disciplinava il pubblico impiego, il governo Draghi, non eletto dai cittadini, con fare liberista ma liberticida, impone con un decreto legge, DL36/22, la sua autorità sulla scuola senza dare ascolto né ai lavoratori della scuola né alle necessità dei cittadini che la scuola deve istruire. FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams chiamano la categoria alla mobilitazione contro l’invasione di campo operata dal Governo in materie come salario e carriera, che sono di esclusiva competenza della contrattazione.

L’Esecutivo, facendosi scudo di una presunta e indimostrata indicazione dell’Unione Europea, è intervenuto in materia di salario e di carriera varando un Decreto Legge che introduce percorsi di formazione incentivata con valutazione finale.

Si tratta di un’ipotesi elaborata fuori da ogni sede di confronto, divisiva della categoria e come tale del tutto inaccettabile.

SANITÀ - UN'INIZIATIVA DEL PCI A BRESCIA

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Il Partito Comunista Italiano, Federazione di Brescia, organizza e invita a partecipare al dibattito

 

LA RIFORMA SANITARIA MORATTI FONTANA E LE PROBLEMATICHE DELLE NASCENTI CASE DI COMUNITA'

PROSPETTIVE CRITICHE E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO

PER UNA SANITÀ PUBBLICA GRATUITA - UNIVERSALE - DI QUALITÀ

 

introduce e coordina

ALBERTO MARINO     PCI BRESCIA

 

intervengono

ANGELO BARBATO    FORUM PER IL DIRITTO ALLA SALUTE

ANTONINO CIMINO    MEDICINA DEMOCRATICA BRESCIA

GIORGIO BARBIERI    MMG  FP CGIL

 

16 Maggio 2022 ore 18

Casa delle Associazioni,  via Cimabue 16 - BRESCIA

S. POLO

 

Art. 1 - Omicidio sul lavoro

Scritto da PCI Fed. Brescia.

di Dipartimento Lavoro PCI

IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO CHIEDE CHE SIANO INASPRITE LE PENE PER CHI SI RENDE RESPONSABILE DELLA MORTE DI UN LAVORATORE

Il PCI è da tempo impegnato sulle “questioni del Lavoro” tra le quali prioritaria è quella della salute e della sicurezza di chi lavora. Su questo tema abbiamo sempre sostenuto che chi, per puro profitto, non rispetti le normative in materia di sicurezza sul lavoro debba essere punito severamente.
Pertanto accogliamo con favore e sosteniamo la proposta di Legge, per inserire nel Codice Penale “l’omicidio sul lavoro” presentata ieri in conferenza stampa dalla componente parlamentare di ManifestA! e da Usb.

Chiude il supermercato U2 di Lumezzane, a casa 14 lavoratori

Scritto da PCI Fed. Brescia.

https://www.bresciatoday.it/economia/pieve-lumezzane-supermercato-u2.html

Speculazione sulla pelle di lavoratori, lavoratrici e delle loro famiglie.

È ciò che denunciano i 14 dipendenti del supermercato U2 di Lumezzane (BS), chiuso dopo solo due anni di attività, lasciati a casa senza stipendio e ai quali è stato proposto il trasferimento a Padova.

Quattordici dipendenti senza lavoro, un supermercato verso la chiusura: siamo a Lumezzane, dove si appresta a chiudere i battenti l'U2 del centro Arcadia di Pieve: era stato inaugurato solamente nel dicembre del 2020. C'è inoltre preoccupazione anche a Gardone Val Trompia, dove è presente un altro punto vendita del gruppo: da diversi mesi si presenta con gli scaffali semivuoti. Ai lavoratori di Lumezzane, intanto, è stato proposto un trasferimento a Padova o in un nuovo negozio che dovrebbe aprire a Valle. Altrimenti, licenziamento e ammortizzatori sociali.

C'è tanta rabbia per la situazione e, su Facebook, si moltiplicano i commenti di accusa alla società. Ci sono anche dipendenti che segnalano il mancato pagamento dello stipendio di febbraio: "È solo un giro di soldi che questa società fa – scrive Caterina –. Non gliene importa nulla di noi dipendenti: pensate che chiudono qui e con i nostri scaffali e attrezzi stanno per inaugurare un nuovo punto vendita in Toscana. Il negozio andava bene, hanno voluto boicottarlo loro iniziando a non fornirci più merce e, ora, a noi tocca aprire una vertenza con avvocato per poter avere i nostri TFR di anni e anni. Siamo a casa senza stipendio e ancora senza possibilità di accedere a disoccupazione. Ho detto tutto? A no, stiamo ancora aspettando lo stipendio di febbraio".

I FALÒ DEGLI OLIGARCHI

Scritto da PCI Fed. Brescia.

I FALO' DEGLI OLIGARCHI

di Lamberto Lombardi - Segretario Provinciale PCI Brescia 

L'insieme dei fenomeni collegati con quest'ultima guerra dà un quadro complesso e articolato, radicato in un passato neanche troppo vicino e carico di conseguenze per il futuro: in nessun modo è possibile dare credito alla semplificazione adottata nel descriverla dalla quasi totalità della critica giornalistica per la quale si tratta della guerra dichiarata da Putin per inconfessabili mire espansionistiche, imperiali, ecc.

Se non fosse per il rispetto della reale sofferenza dei popoli in guerra, per il rispetto dei morti, ci verrebbe da dire che il quadro della devastazione a cui assistiamo nel nostro vissuto è di assoluta drammaticità.

Non esiste valore, idea, contenuto, di quelli alla base della nostra convivenza dal dopoguerra, ma anche di molto precedenti ad essa, che non sia finito nel tritacarne per venir e ridicolizzati e resi strame per chissà quanto tempo a venire.

Le liste di proscrizione contro i diversamente pensanti ma anche verso gli stranieri indesiderati, il clima di appiattimento gioioso e acritico sulle posizioni governative sono solo il sintomo di quanto sta accadendo, mentre la malattia ci pare assai più grave.

Per quanto la coscienza critica diffusa sia molto sviluppata e forse anche maggioritaria dobbiamo notare che questo popolo dissenziente non ha gruppo dirigente.

Le borghesie italiana ed europea, che tengono saldamente in mano le redini del governo e controllano ogni livello dell'informazione e delle decisioni, appaiono afflitte da qualcosa di più di una pochezza che ha ormai raggiunto dimensioni storiche. Hanno predisposto e accompagnato nei decenni una deriva politica e cuturale che giunge fatalmente ad assumere connotati criminali.

Come i prossimi mesi si premureranno di dimostrarci.

Domenica 6 Marzo dalle ore 14.00 Presidio alla base militare di Ghedi (BS)

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Domenica 6 Marzo dalle ore 14.00
Presidio alla base militare di Ghedi (BS)
Organizza il Comitato Contro La Guerra - Brescia
 
Nota della Segreteria Provinciale PCI Brescia
 
LA GUERRA È SEMPRE CONTRO LA CLASSE LAVORATRICE
FERMIAMOLA!
Sosteniamo la proposta di neutralità dell'ucraina, avrebbe impedito la guerra ieri, può fermarla oggi.
I costi umani, economici e sociali che i lavoratori - ucraini, russi ed europei - hanno sostenuto e dovranno sostenere in nome dell'allargamento ad est della NATO, a causa delle guerre economiche e delle sanzioni, sono già evidenti e inaccettabili.
Sosteniamo l'autonomia delle regioni del Donbass, una soluzione pacifica ed immediata del conflitto che imperversa dal 2014.
L'Ucraina, il secondo paese più sviluppato dell'ex Unione Sovietica,
avrebbe potuto e dovuto essere un ponte di Pace tra Europa ed Asia, è oggi un paese povero, stremato dai conflitti interni, teatro di rigurgiti nazionalisti e nazifascisti inaccettabili in contesto europeo.
COSTRUIAMO LA PACE
FUORI L'ITALIA DALLA NATO
FUORI LA NATO DALL'EUROPA
NO ALL'INVIO DI ARMI E SOLDATI IN UCRAINA

Dal granaio europeo al grembo europeo, passato e presente dell'Ucraina

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Mentre la discussione in Italia si arrabatta tra le radici "imperiali" del conflitto tra Ucraina e Russia e la costruzione dell'ennesimo "nuovo Hitler" sui social cinesi si ragiona, marxisticamente, sulle cause recenti del conflitto, lo scontro intercapitalista e il ruolo dell'imperialismo Occidentale e della riabilitazione del nazismo.